Marcianise/ Reppucci,un uomo che dice ciò che pensa, ex Prefetto di Perugia. E' di Palma Campani

E’ Antonio Reppucci il vice Prefetto nominato da sua ecc. Arturo De Felice a Commissario prefettizio del Comune di Marcianise a seguito dello scioglimento di qualche giorno fa dell’amministrazione comunale a guida di Tonino De Angelis.

Antonio Reppucci, nato a Palma Campania (NA) il 17 marzo 1952, in possesso di Laurea in Giurisprudenza conseguita presso l'Università Federico II di Napoli. Ha iniziato la carriera prefettizia alla Prefettura di Torino nel 1979.

Tra gli incarichi svolti, si annoverano: Presidente della Commissione Elettorale Circondariale di Latina; Componente del CO.RE.CO. (per molti anni e fino alla soppressione avvenuta nel 2001); Presidente della Commissione Provinciale di Latina, denominata "minimum tax"; Componente di oltre 100 Commissioni di Esami di pubblici concorsi in provincia di Torino e di Latina; Presidente della Commissione Straordinaria del Comune di San Paolo Belsito (NA) per gli anni 2002-2005, sciolto per infiltrazioni camorristiche; Presidente della Commissione di accesso presso il Comune di Gioia Tauro (RC) nel 2007; Commissario Prefettizio e Straordinario nei Comuni di Usseglio, Ponza, Sperlonga, Terracina, Fondi, Gaeta, Minturno, Sabaudia, Ventotene e Cava dei Tirreni.

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Reppucci, è stato Prefetto di Perugia, un tipo di quelli tosti a quanto dicono le voci di corridoio. La sua esperienza professionale lo porta a dire sempre quello che pensa, pane al pane e vino al vino. Ma non sempre, all’opinione pubblica questo può piacere. Infatti nel giugno del 2014 si è scatenato il putiferio in base a delle sue affermazioni in merito alle relazioni e alle collaborazioni che pure sussistono tra la tossicodipendenza giovanile e la famiglia di appartenenza.

In una conferenza organizzata ad hoc sulle tossicodipendenze, le sue frasi choc avrebbero dovuto smontare una volta per tutte l’immagine di una “Perugia capitale della droga” che negli ultimi anni è stata venduta come un dato di fatto dai media locali e soprattutto nazionali. Ma così non è stato. Dicendo che le famiglie colpite dal fenomeno giovanile dovevano essere più solerti ed attente, nell’aiutare i servizi sociali per un tempestivo intervento nel recupero dei giovani membri.

Ma il fatto si è ingigantito sulla stampa locale, a causa del risentimento di una mamma e di una associazione a sostegno dei giovani caduti nelle tossicodipendenze, e da qui le sue dimissioni da Prefetto di Perugio nel giugno 2014, a firma del Ministro Alfano e Renzi.

Ma in sua, nel corso di una conferenza stampa, a sua totale discolpa il vice Prefetto Reppucci ha dichiarato:

“Spero di incontrare al più presto il procuratore Duchini per chiarire che nel merito c’è in realtà totale accordo su quanto sostiene. Se qualcuno si è offeso per la forma, per le parole che ho usato verso le famiglie, mi scuso. Il mio intento non era certo offendere ma provocare, scuotere, svegliare, lanciare un accorato appello a lavorare tutti insieme nella stessa direzione, famiglie comprese, senza scaricare, magari, sulla scuola o sulle possibili risposte repressive il problema della droga. Ho pur sempre parlato da nonno e genitore, da persona convinta che, se i problemi sociali non si affrontano, si trasformano in problemi di ordine pubblico. ‘Aiutateci ad aiutarvi’, questo volevo soprattutto dire”. “Non ho altro da dire”.

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