Libri / "La Moda è una cosa seria ": la storia di Rosa Genoni. Premiata a Expo 1906
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- 6 nov 2015
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"La moda è una cosa seria" è un libro, di Eugenia Paulicelli, che parla di una donna poliedrica e tenace, Rosa Genoni (Tirano, 1867- Varese, 1954) che è stata una pioniera in molti campi da quello della moda a quello artistico e da quello politico a quello letterario. Il libro, per i tipi della "Deleyva" editrice, narra di Rosa Genoni anche nelle vesti di una delle fondatrici del femminismo internazionale, ma anche del movimento per la pace e del Made in Italy quando ancora lo si immaginava nemmeno. Genoni, è riportato nel libro di Paulicelli, è stata la prima donna a ricevere il premio della giuria internazionale alla Expo di Milano del 1906 per i suoi abiti e poi, in assoluto, l'unica delegata italiana al congresso internazionale delle donne per la pace tenuto cento anni fa all'Aia (28 aprile,1915). E' il primo saggio storico e analitico, in edizione italiana e inglese, che ricompone la vita e la carriera di Rosa Genoni, collegando le sue molteplici attività nel campo della moda, del design e dei loro rapporti con la costruzione della identità nazionale. Il caso della Genoni è esemplare. La poliedricità della sua vita personale e politica apre alla comprensione della lunga storia del Made in Italy e del rapporto tra tradizione e innovazione. Studiare la moda può rivoluzionare il modo di riscrivere la storia
Approfondimento storico
Stilista, giornalista, insegnante alla Società Umanitaria di Milano, femminista ante-litteram, tenne a Milano, nel 1914, una conferenza dal titolo "la Donna e la Guerra", in cui si appellava alle donne affinché rafforzassero il fronte per la pace. Fu la delegata italiana del Women's International League for Peace and Freedom (Wilpf) e fece parte del gruppo di donne capeggiate da Jane Addams e Aletta Jacobs che nel 1915 incontrò i ministri degli esteri diAustria-Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Svizzera per proporre la realizzazione di una commissione di esperti per la cessazione della Grande guerra, prospettiva poi naufragata con l'intervento degliStati Uniti.Collaborò come inviata per L'Avanti! e si impegnò per il miglioramento delle condizioni di lavoro femminili. Prima di diventare una sorta di eroina della nascente moda italiana, aveva a lungo lavorato come permière in una delle più note case di moda milanesi H.Haardt et Fils, dove, conformemente all'uso dell'epoca, venivano riprodotti esclusivamente modelli francesi, fedele riproduzione di bozzetti rubati o acquistati a caro prezzo nei più famosi atelier parigini del tempo quali Paquin, Chéruit, Charles Frederick Worth, Doucet e Callot. Personalità poliedrica e vivace, grazie anche ad esperienze di lavoro in Francia, riuscì a cogliere le potenzialità del settore moda in Italia e propose soluzioni di grande modernità per riorganizzare l'industria dell'abbigliamento italiana. Ottenne un grande successo con il padiglione presentato all'Esposizione Internazionale di Milano (Expo) del1906, dove propose abiti di grande pregio ispirati alla tradizione dell'arte pittorica italiana Rinascimentale.
"Sono commossa e felice - commenta - Raffaella Prodeiderdi - di comunicare che mia nonna Rosa Genoni è stata oggi (2 novembre 2015) iscritta al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano assieme ad altre 13 donne che tra la fine dell' 800 e i primi '900 hanno contribuito a fare grande Milano. È in ottima compagnia con la Montessori, la Ersilia Majno, la Ravizza e la Balabanoff .
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