Musei/ Felicori: La Reggia una fabbrica d’arte, dove gli artisti continuino a lavorare! Il dibattito
- topiccblog - articolo visto 1771 volte
- 21 nov 2015
- Tempo di lettura: 2 min

Gestire la Reggia di Caserta non è proprio una impresa facile. Non è una passeggiata. Molte le problematiche. E intanto il gioiello vanvitelliano, meta di tanti turisti a livello internazionale, proprio nel periodo natalizio, presenterà i cancelli serrati. Chiude le porte in faccia ad una grossa opportunità per la comunità. Una occasione persa per Caserta e il suo territorio. Una brutta figura davvero che fa all’esterno. Il riferimento è alla decisione, confermata dal direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, di rimanere chiusi a Natale e a Capodanno, limitando l’unica apertura straordinaria l’8 dicembre. Ma le motivazioni sono di ordine sindacale: forse il personale in dotazione non è sufficiente?
Se ne discuterà pubblicamente grazie a “Palazzo Reale e territorio. Quale rapporto?”. Tema dell’incontro organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro”. Una pubblica presentazione del neo-direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, che si terrà giovedì 26 novembre 2015, alle ore 17:30, nella Sala Conferenze della Biblioteca Diocesana. Saranno presenti don Nicola Lombardi, Direttore ISSR “S.Pietro”, Angelo Di Costanzo, Presidente della Provincia di Caserta, Maria Grazia Nicolò, Commissario Straordinario Comune di Caserta, Rosanna Cioffi, Pre-Rettore SUN.
"Qui alla Reggia non si vede la vita di corte, c’è – ha commentato Felicori - una morte di corte. Il mio successore forse ci riuscirà... Il museo deve essere fabbrica d’arte, dove gli artisti continuino a lavorare.”

Mauro Felicori il nuovo direttore della Reggia di Caserta – come da una intervista di AISNEWS del 31 ottobre - ha un contratto che gli dura quattro anni, poi il rinnovo. E già pensa come un casertano verace. Intento come è a garantire le sorti di Caserta e del monumento vanvitelliano. Felicori ha già in mente tutto quanto. Un progetto semplice ma chiaro. Il manager emiliano, sa dell’importanza dell’autonomia dei beni architettonici e museali. Per quanto riguarda i dipendenti, che dovrebbero essere in numero maggiore, quelli restano sempre a carico del ministero. Per tutte le altre attività invece si dovrà contare su richiesta di fondi, e fund raising, o sponsor eccellenti. Felicori guarda alle cose semplici ma di grande efficacia. Per esempio non è impossibile, ne oneroso, ampliare i collegamenti ferroviari con Napoli. Istituendo nuovi orari. I turisti potrebbero soggiornare a Caserta, più tranquilla e meno cara, visitare la Reggia e le bellezze casertane attraverso i suoi itinerari, e magari la sera andare al San Carlo o allo stadio San Paolo e poi tranquillamente ritornare in albergo. E’ solo uno, questo, dei tanti minimi accorgimenti. Oggi i turisti arrivano facilmente con il treno. Lui che è emiliano dice: da Bologna ci vogliono appena 3 ore e mezzo con i nuovi treni.
Ma un punto diventa di principale attenzione oggi. Quello della corretta utilizzazione dei fondi europei che da oggi, come è emerso anche dalla tavola rotonda tenutasi alla “Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico”, devono guardare maggiormente ad un sistema integrato di sviluppo e alle infrattstrutture recettive.
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