MANN/ Con Giulierini e Sgarbi i capolavori della Campania in vetrina a Roma
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- 15 gen 2016
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Paolo Giulierini accoglie al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) Vittorio Sgarbi che sta curando l’allestimento di una speciale mostra a Roma con i soli reperti del museo archeologico napoletano.
Il museo di Napoli è ricco, contiene un numero incalcolabile di opere e statue che potrebbero riempire spazi espositivi incalcolabili. E Sgarbi tutto questo lo sa e ha contattato Paolo Giulierini, il nuovo direttore del Mann, per poter realizzare per l’anno in corso una favolosa mostra tutta sua nell’Urbe.
Dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, infatti, di recente, sono state riportate alla luce, dai cantinati-caveau affreschi e statue datati prima di Cristo. Ma queste sono solo una piccolissima parte delle statue contenute negli androni sotterranei, sembra che siano in numero tre volte tanto quelle esposte ai piani accessibili al pubblico. Gli ultimi recuperi proposti da Giulierini sono relativi a storie del più famoso degli eroi, “Eracle”, in 50 capolavori sconosciuti ai non specialisti, organizzato in un inebriante incontro con il direttore del Mann e la curatrice Valeria San Paolo. E così oggi Sgarbi, proprio a Napoli, è alla ricerca di capolavori del Mann per creare una esposizione da favola a Roma per la prossima primavera.

Sgarbi è proverbialmente polemico. Contro Franceschini diceva l’agosto scorso, il noto critico ferrarese, a proposito dell’incarico ai nuovi direttori museali non italiani: 'mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. La scelta di fare un concorso per i direttori dei 20 principali musei italiani è un atto politico pericoloso, che il ministro pagherà: fra i 20 selezionati ci sono persone capaci, ma non credo che il neo direttore degli Uffizi Eike Schmidt sia più bravo di quello uscente, Antonio Natali''. Vittorio Sgarbi poi bocciò senza appello l'idea della selezione per concorso dei top manager dei musei, e l''innamoramento' per gli stranieri: ''sette?, e perché non dieci o uno? Per non parlare del 'dieci donne e dieci uomini', una cosa inaudita.'' Un ministro che ''non difende il suo esercito, lascia sul campo dissapori e conseguenze sgradevoli''.
Il problema di Sgarbi è che anche quando parla d'arte pochi lo ascoltano e se ne innamorano dei contenuti che sciorina impetuosamente. E’ molto preciso puntuale ed appassionato fino all’inverosimile. Ma questo nella grande platea televisiva spesso non fa breccia. Sgarbi ha sempre tenuto chiuso nel cassetto il sogno di voler fare qualcosa di grande a livello artistico. Magari proprio a Roma. Ed è un peccato, perché al netto del fatto che sia davvero insopportabile, Sgarbi l'arte non solo la conosce, ma la ama in modo passionale.
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