Reggia/ Felicori con Renzi guarda al futuro e ai finanziamenti (Pon) e Fesr dell’Ue
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- 17 gen 2016
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Caserta - Con la venuta di Renzi è stato consacrato il passaggio dei locali occupati dal dopoguerra dall’Aeronautica all’unico vero destinatario la Sovraintendenza ai beni monumentali. Anche se la consegna è spalmata su un lungo periodo, fino al 2020, il pezzo grosso , quello più interessante, contenente il Salone degli Specchi, quello simile a Versailles voluto dal Vanvitelli, è già stato consegnato nei tempi previsti, il 31 dicembre. Un’area complessiva in più di 15.690 metri quadrati a disposizione. Una vasta area quasi a ferro di cavallo, che parte dal vestibolo e si snoda lungo saloni affrescati e stanze che prima erano usate come aule per la didattica militare. E qualcosa è cambiata con la venuta di Renzi, oltre all’arrivo dei 30 milioni di euro più che un annuncio con il Piano Operativo nazionale (Pon) cofinanziato dal Fesr dell’Ue, un premier che con i due ministri Franceschini e Pinotti, ha apprezzato la posizione strategica della Reggia con la stazione ferroviaria quasi incorporata e la possibilità di usufruire di ampie zone per i parcheggi. Una presenza che ha funzionato come volano di ripresa per quelle che sono le proiezioni di parte degli amministratori locali. "Ieri pomeriggio - ha commentato il Governatore De Luca - con Matteo Renzi abbiamo confermato il grande impegno da parte di tutti per fare di Caserta e dei suoi luoghi uno straordinario polo di arte, cultura e turismo."

“Come prima cosa da fare – commenta Felicori, direttore del palazzo vanvitelliano – vista la disponibilità che ora abbiamo come spazi espositivi, penso nell’immediato ad un nuovo allestimento della collezione Terrae Motus, una delle collezioni al mondo più rara e dedicata a un unico grande tema. Inoltre penso di attivare canali per allestire mostre temporanee e un importante centro congressi».
La Reggia pensata avrà al suo interno, in spazi idonei, sale da tè, un ristorante di lusso, bookshop interattivi e anche un albergo per tasche normali ma anche per quelle super piene. Un albergo di gran lusso. Ma anche un ostello caro al direttore nel la palazina dei Passionisti.
E Felicori continua con Renzi e gli parla della possibilità di “dare massima apertura anche ai privati in un futuro non troppo lontano. Si potrebbero tirare in ballo investimenti privati con una regia pubblico-privato e pensare di convertire l’utilizzo delle strutture ormai ingessate nel tempo. Lasciate lì a deperire. Nell’emiciclo occidentale, di fronte al Palazzo, puntiamo a realizzare un albergo” conferma Felicori, mentre in quello orientale pensa di sviluppare la nuova sede dell’Archivio di Stato. “E poi un’idea che non abbandono – continua il direttore della Reggia - e che mi piacerebbe anche avere un ostello, visto che il pubblico della Reggia è soprattutto un pubblico maggiormente giovanile e popolare.

La Collezione Terrae Motus
La collezione Terrae Motus, istituita dopo il terremoto dell’Irpinia che devastò le regioni italiane Campania e Basilicata nel 23 novembre del 1980, è nata grazie ad un’iniziativa ed alla lungimiranza del gallerista d’arte napoletano Lucio Amelio (1931-1994). Su sua richiesta, diversi artisti contemporanei come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Mapplethorpe, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Mimmo Paladino, artisti ciascuno di diverse nazionalità, hanno reagito all’ evento catastrofico sia attraverso la creazione di un’opera d’arte, che anche iniziando una discussione per meditare sulla degli effetti di un terremoto e sul contributo che l’arte può dare alla ricostruzione. La Collezione, il cui nome Terrae Motus in lingua latina significa “terremoto”, è composta da più di 70 opere, ed è stata esposta numerose volte: a Villa Campolieto di Portsmouth, presso l’Istituto di Arte Contemporanea di Boston, presso il Grand Palais di Parigi, prima di essere donata nel testamento dal signor Amelio alla Reggia di Caserta nel 1994, dopo la sua scomparsa. Sin dall’anno 1994, la Collezione Terrae Motus è stata esposta nelle sale del Palazzo, con rotazioni periodiche, secondo una logica che mira a integrare l’arte contemporanea nelle antiche e preziose sale della Reggia.
(foto1 - da Enzo Di Nuzzo - Foto 2 - da Terrae Motus)
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