Ettore Scola/ Il Regista prima di Natale salutò i suoi amici di Trevico (Av)
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- 20 gen 2016
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ll grande regista aveva compiuto 84 anni. Con i suoi capolavori ha saputo raccontarci l'Italia del dopoguerra e non solo. Già quindicenne la sua passione per il disegno iniziata a cinque anni lo portò nella redazione della rivista umoristica Marc'Aurelio dove collaborava un giovane artista, di dieci anni più grande, Federico Fellini. Dalle 10.30 di domani, giovedì 21 gennaio, si aprirà la camera ardente alla Casa del Cinema di Roma. Poi la sepoltura a Trevico sua città natale nell’avellinese.
Ettore Scola nato a Trevico (Avellino), 10 maggio 1931 è stato un regista cinematografico e sceneggiatore italiano. Importante icona del cinema italiano, è noto soprattutto per aver diretto capolavori come C'eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (1976), Una giornata particolare (1977) e La famiglia (1987).
Trevico è un piccolo paesino di appena 300 abitanti, equidistante dalla città di Avellino e Benevento, circa 40-50 chilometri circa, situato a 1094 metri sul livello del mare, ed è chiamato il “tetto dell’Irpinia”.
Prima di natale il regista si mise in contatto con i propri compaesani chiamando a telefono la presidente di “Irpinia Mia” perché voleva incontrarsi con loro. Ora nella sua casa paterna, una casa allestita a museo del cinema italiano tutti i suoi più cari amici lo ricordano e lo piangono per la bella persona che è stato in vita sempre attento e molto sensibile.
“Trevico perde il suo Figlio illustre. Questo il primo ricordo che conserviamo di te. – scrive l’Associazione “Irpinia Mia” presieduta da Mariangela Ciorio - Grazie per le grandi emozioni che ci hai regalato, Grazie per la tua umanità e la tua sensibilità, per averci sempre messo a nostro agio e per averci ascoltato con interesse. Grazie per aver portato sempre Trevico nel Cuore e nella Memoria. Grazie per aver sempre condiviso, appoggiato ed incoraggiato le nostre iniziative ed i nostri progetti... siamo sicuri continuerai a farlo.. Grazie Ettore”


“Trevico piange la perdita del suo Illustre Figlio e si unisce al dolore della famiglia Scola.” Queste le scritte che campeggiano sui manifesti fatti affiggere dal Comune del piccolo centro dell’avellinise città natale dell’illustre regista del cinema italiano. “La casa natale del Maestro, - ci dicono dal comune - resterà aperta a partire da domani, dalle ore 10.00 alle 19.00, per chiunque volesse visitarla e lasciare una testimonianza nel registro delle condoglianze.”

E ricordiamo altre sue opere cinematografiche. Apprezzato autore di sceneggiature (tra le quali “Un americano a Roma”, “Il sorpasso” e “Io la conoscevo bene” “ballando ballando” e tanti altri ancora che hanno raccontato la storia degli italiani, nel 1964 Ettore Scola debutta nella regia con “Se permettete parliamo di donne”. Da quel momento, prende avvio la carriera di uno dei registi che più in profondità segneranno il cinema italiano dei decenni successivi. Scola ha dato voce agli umori più graffianti della commedia all'italiana (Dramma della gelosia: tutti i particolari in cronaca, C'eravamo tanto amati, Brutti, sporchi e cattivi, I nuovi mostri, La terrazza, etc.). Nel suo cinema, l'acutezza delle notazioni (generazionali, politiche, di costume) è sempre andata di pari passo con la godibilità delle situazioni rappresentate, e tutto ciò è rimasto anche quando, nei film della maturità, le forme della commedia sono trascolorate in una narrazione più riflessiva (La famiglia, La cena, Concorrenza sleale, etc.).
Foto 1 - la casa paterna di Trevico - Foto 2 - Scola con Mariangela Ciorio presidente dell'Assoiazione "Irpinia Mia" - Foto 3 - con Massimo Troisi e Marcello Mastroianni a lavoro sul set.
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