Il mondo con la parità di genere non potrà che migliorare. Impariamo a rispettare le persone prima d
- ernesto genoni
- 9 mar 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Vorrei parlarvi delle donne celebri nella Festa internazionale della Donna. Vorrei fare esempi di donne che ce l’hanno fatta, si sono distinte nella professione, nella società, nel lavoro in Italia e nel mondo. Ma credo sia opportuno ricordare e celebrare anche le donne che combattono in silenzio la loro battaglia, le madri di figli diversamente abili, le figlie di genitori anziani da assistere, le donne che non lavorano ma avrebbero tanto bisogno di lavorare, le donne che hanno perso il lavoro, quelle che si sono dedicate solo alla famiglia e ai figli e quelle che, invece, vogliono lottare in prima persona per un mondo migliore, sacrificando anche famiglia e figli in termini di tempo e di attenzioni. Sono scelte di vita e, come tali, vanno rispettate. Come pure sarebbe il caso di ricordare che ci sono Paesi dove le donne sono costrette a sposarsi anzitempo, le cosiddette spose bambine; donne che vengono violentate, stuprate e partoriscono figli senza conoscerne il padre, tante ne ho incontrate durante i miei viaggi in Africa. Donne maltrattate, vendute come schiave, che non hanno voce, come le ragazze rapite in Nigeria, delle quali non si sa più niente. In fondo l’8 Marzo dovrebbe essere un giorno di riflessione. Le nostre conquiste ci hanno portato ad essere più forti e consapevoli di ciò che siamo. Il sesso debole, il gentil sesso, un tempo ci definivano così ma solo per farci sentire più deboli, per farci dipendere dalla figura maschile, per frenare la nostra intelligenza e i nostri entusiasmi. Il voto alle donne, la legge sull’ interruzione di gravidanza, sulla maternità responsabile, il congedo per la nascita di un figlio, il divorzio, la recente legge sullo stalking, l’accesso a tutte le professioni e le carriere sono grandi risultati che ci hanno fatto crescere in termini di parità e uguaglianza di genere. Ma dobbiamo ancora percorrerne di strada ed è tutta in salita. Alcune donne sono diventate celebri, icone della storia delle donne, come Simone de Beauvoir, Virginia Wolf, Grazia Deledda nel campo della letteratura, Marie Curie, scienziata polacca due volte Premio Nobel e Rita Levi Montalcini nella medicina, Maria Montessori in campo educativo, nel cinema, nella musica, nella moda, nel fare impresa; regine come la regina Vittoria che hanno segnato un’epoca , la regina Elisabetta II d’Inghilterra che con i suoi 90 anni d’età ancora non vuole abdicare, la cancelliera tedesca Angela Merkel, esempio di donna decisa ed energica in politica, forse più di tanti uomini che la circondano e per tornare in Italia ricordiamo Nilde Jotti, grande Presidente della Camera dei deputati, Tina Anselmi con le sue battaglie parlamentari a favore delle donne, e andiamo in Birmania dove Aung San Suu Kyi si è battuta per i diritti del popolo della Birmania contro ogni forma di dittatura, in Pakistan con Malala che quest’anno ha ricevuto il Nobel per la Pace ed è scampata ad un feroce attentato da parte degli integralisti islamici solo perché voleva portare una ventata di modernità nel suo Paese, ricordiamo così Indira Gandhi che fu uccisa in India per difendere i diritti del popolo. Tra le nostre donne celebri mi piace tanto ricordare Samanta Cristoforetti, la prima donna astronauta, la grande giornalista e fotoreporter Maria Grazia Cutuli, uccisa in un attentato in Afghanistan e Oriana Fallaci per le inchieste e i reportage dalle zone di crisi. Noi siamo come siamo anche grazie a loro! E’ importante che il loro insegnamento, la forza e il coraggio che ci hanno trasmesso ci illumini sempre la strada perché indietro non si torna e il mondo con la parità di genere non potrà che migliorare, dunque le nostre conquiste e la lotta per l’affermazione dei nostri diritti è un valore nel rispetto delle persone per una società più giusta senza discriminazioni di sesso, di razza, di religione, nella parità di genere che ormai è una realtà e va accettata e ciò si dice soprattutto a coloro che hanno i paraocchi o sono ancora malati di maschilismo. Impariamo a rispettare le persone prima di tutto! - (Elda Cicala)
Comments