Fare Verde Campania/ "SI" al voto. Solla critico verso Renzi
- ernesto genoni
- 15 apr 2016
- Tempo di lettura: 2 min
L’associazione ambientalista Fare Verde Campania risponde al primo ministro Renzi che in questi giorni ha attaccato duramente il referendum e le Regioni che lo hanno promosso. "I consigli regionali - ci informa Fare Verde Campania, presieduta da Giuseppe Solla, casertano e storico attivista del movimento ambientalista - che hanno deliberato la proposta di referendum sono democraticamente eletti e quindi sono l’espressione della volontà popolare ed è bene ricordare che delle 9 Regioni presentatrici 7 governate dal PD. Renzi se ne faccia una ragione. I referendum non sono mai una bufala, - afferma Solla - ma sono una costante riaffermazione di democrazia e partecipazione. Inoltre, la vittoria del "Sì" sarà una chiara indicazione popolare per andare verso un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile grazie alle energie alternative. E’ bene ricordare che le trivelle entro le 12 miglia nel 2015 hanno contribuito a soddisfare fra il 3 e il 4 per cento dei consumi di gas e l’1 per cento di quelli di petrolio; mentre nel 2015, secondo il Gestore dei servizi energetici (Gse), le cosiddette fonti alternative hanno contribuito a soddisfare il 17,3 per cento dei consumi nazionali di energia.

da sinistra Francesco Greco e il presidente Giuseppe Solla
Poi c’è la questione “inquinamento” senza dover arrivare ai casi estremi come quello del Golfo del Messico, e bene ricordare che in pochissimo tempo ci sono stati 2 episodi il 14 marzo, a sette chilometri dalla costa tunisina, c’ è stato uno sversamento da una piattaforma petrolifera inglese; per non parlare di quello di un paio di settimane fa in Francia dove circa 550.000 litri di petrolio, secondo le stime della prefettura, sono finiti nella Loira a causa di una rottura di una condotta di una nota società petrolifera. Poi - aggiunge il presidente Sollo - a sostenere che le trivelle in mare sono pericolose per la salute umana e per la fauna ittica c’è un documento pubblicato di recente da Greenpeace . Il rapporto è basato su dati raccolti fra il 2012 e il 2014 dall’Ispra, su commissione dell’Eni, relativi a 34 piattaforme a gas gestite dalla compagnia nell’Adriatico. Nei sedimenti marini e nelle cozze che vivono vicino alle piattaforme sono state trovate, in alcuni casi, sostanze chimiche in quantità superiori ai limiti di legge. Inoltre piccoli sversamenti di petrolio, tuttavia, avvengono spesso dove ci sono attività di estrazione lo dice un rapporto del Parlamento europeo, secondo cui solo tra il 1994 e il 2000 nel Mediterraneo ci sono stati 9.000 episodi di questo genere rilevati dai satelliti ."
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