FieraAgricola/ Caturano "La mozzarella di bufala campana, il nostro oro bianco"
- ernesto genoni
- 22 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min
“Fiera Agricola” Pastorano - “Caserta è Terra di eccellenze. Terra dell’“Oro Bianco”, la Mozzarella di Bufala Campana. Questo è il senso del percorso che stiamo costruendo con Fiera Agricola, che vuole proporsi come occasione per le imprese di tavolo di lavoro permanente, per momenti veri di crescita e condivisione.” Così Antimo Caturano, presidente del polo fieristico A1 Expo, ha dato il via all’XI edizione di Fiera Agricola. Subito, a conferma di quanto detto da Caturano, si avvia il convegno “Dove va la Mozzarella di Bufala Campana Dop? Dalla tracciabilità di filiera ai nuovi orizzonti”, sono iniziate le attività della prima delle quattro giornate della XI Fiera Agricola di Pastorano che ha valnza nazionale. E’ emerso un tenore altamente scientifico dei relatori che, nei dettagli, hanno rappresentato i percorsi delle tracciabilità della filiera bufalina effettuati dal Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA) e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZS). «Porto i saluti del Governatore De Luca –ha esordito Francesco Alfieri, consigliere delegato per l’Agricoltura della Regione Campania – esprimo la soddisfazione e l’orgoglio di essere qui a Fiera Agricola. Questa è la Campania che deve venire fuori, la Campania che con orgoglio e con coraggio fa le cose. Desidero ringraziare la lungimiranza con cui il presidente Caturano sta portando avanti questo importantissima manifestazione.”

Al convegno, al quale ha partecipato lo stesso consigliere Alfieri, ed il Sindaco di Pastorano Giovanni Diana che ha tenuto a sottolineare che non Capua ma Pastorano è il comune che ospita la Fiera con grande orgoglio, sono intervenuti:
Corrado Martinangelo (collaboratore del ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina);
Antonio Limone commissario dell' Istituo Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno;
Michele Blasi (DQA); Domenico Raimondo (Presidente del Consorzio tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop); Giuseppe Campanile (Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – Università degli Studi Federico II di Napoli); Vincenzo Carrozzino (Mipaaf).
La denominazione "Mozzarella di Bufala Campana" - è emerso dal convegno -stata riconosciuta nel 1996 mentre il Consorzio per la tutela del formaggio "Mozzarella di Bufala Campana" è stato riconosciuto dal MIPAF solo nel 2002.

Parlare di mozzarella di bufala campana D.O.P. è un discorso altamente specialistico ci viene da confermare. Ma i relatori hanno approcciato l’uditorio in termini complessivi e mano mano specialistici. Una discussione veramente coinvolgente che tiene conto di un settore quello caseareo-bufalino, ma che abbraccia anche l’agroalimentare, molto caro alle nostre tradizioni culturali, ma anche di fondamentale importanza per quelle che sono le tipicità della nostra cultura alimentare ma anche a difesa di tanti posti di lavoro. Se ne contano in Campania con tutto l’indotto oltre 20.000. Una qualità che svenduta al costo basso soprattutto delle materie prime mette in crisi l’intera filiera perdendone tipicità e mercato. Un vero disastro in uno scenario lavorativo già di per sé devastato.
I relatori hanno parlato degli elementi di tipicità di questo formaggio fresco a pasta filata, che sono soprattutto costituiti dalla materia prima impiegata, il latte fresco di bufala, particolarmente ricco in grasso e proteine, e dalla filatura.

Le origini del prodotto sono direttamente all'introduzione del bufalo in Italia. Numerose sono le ipotesi sull'epoca di introduzione in Italia del bufalo, originario dell'India orientale. Secondo alcuni autori la bufala italiana avrebbe origine autoctone. La parola "Mozzarella" deriva certamente dal termine "mozzare", operazione di formatura praticata tradizionalmente a mano nella fase finale della lavorazione.
Negli ultimi decenni il patrimonio bufalino, nell'area di produzione, ènotevolmente aumentato, inversamente alla riduzione numerica della popolazione bovina. Questo processo, intensificatosi negli ultimi 15-20 anni, ha favorito lo sviluppo dell'intera filiera, cui sono impegnati oltre 2.000 imprenditori e 250 caseifici (anche se i caseifici iscritti alla DOP sono 128), e che a sua volta alimenta un indotto che oggi vede impegnati nell'area DOP oltre 20 mila addetti.
Attualmente il patrimonio bufalino si aggira intorno a 250.000 capi, di cui circa 130 mila bufale in lattazione, distribuiti in 1850 allevamenti. L'80% è distribuito nell'ambito del territorio campano, il restante 20% è dislocato nel basso Lazio, in Puglia e in Molise. Mediamente si producono circa 33 mila tonnellate di Mozzarella di bufala campana DOP all'anno (dati 2008: 31.960 t), con un incremento medio costante nell'ultimo decennio (anche se nel 2007-08 per i noti fatti ambientali la produzione ha subito un certo rallentamento). Il fatturato espresso dal comparto si aggira intorno ai 400 milioni di euro, con un aumento del 5% annuo delle esportazioni. La percentuale di mozzarella dop venduta all'estero è di circa il 18% del totale formaggi italiani. Il consumo presenta un trend positivo con un incremento annuo pari a circa il 10%.
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