Scuola/ Rinnovo Contratti. Tutto il personale in sciopero il 20 Maggio
- ernesto genoni
- 7 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min
È stata spostata dal 23 al 20 maggio la data di effettuazione dello sciopero annunciato nel corso della manifestazione del 28 aprile in piazza Montecitorio e che coinvolgerà, per l'intera giornata, tutto il personale della scuola (docenti, personale ATA e dirigenti). La scelta ha tenuto conto che in data 23 maggio si ricorderà in tutta Italia il tragico evento della strage di Capaci e che saranno numerose le iniziative di commemorazione promosse nelle nostre scuole.

Le motivazioni dello sciopero, sono legate al mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto e alle numerose emergenze del settore, soprattutto quelle legate all'applicazione della legge 107/15, saranno illustrate in modo dettagliato in una conferenza stampa che i sindacati convocheranno nei prossimi giorni.
Lo sciopero, come già ricordato, coinvolgerà tutto il personale della scuola (docente, educativo, ATA e dirigente) per l’intera giornata di venerdì 20 maggio 2016. Motivazioni e obiettivi dello sciopero - è riportato nel comunicato di FLC CGIL, Domenico Pantaleo - CISL Scuola, Maddalena Gissi - UIL Scuola, Giuseppe Turi - SNALS Confsal Marco Paolo Nigi - saranno illustrati in modo dettagliato nel corso di una conferenza stampa che si terrà mercoledì 11 maggio p.v. alle ore 10,30 presso l’Hotel Nazionale di piazza Monte Citorio 131 a Roma. Al termine della conferenza stampa vi sarà anche la consegna al Governo delle firme raccolte sulla petizione sottoscritta nelle settimane scorse in tutte le scuole italiane, un testo che evidenzia le diverse emergenze su cui da mesi i lavoratori e i sindacati sono mobilitati.
"Comune a tutto il personale del comparto - specificano le sigle sindacali riunite - è la richiesta di vedere rinnovato un contratto fermo da parecchi anni. Per tutti si rivendicano percorsi di valorizzazione professionale e una sburocratizzazione del lavoro, nella prospettiva di un consolidato patto educativo tra scuola, famiglie e comunità sociale sostenuto anche da una forte e mirata politica di investimenti. Si rivendica inoltre la stabilizzazione dei tanti precari cui né il piano straordinario di assunzioni né le procedure concorsuali in atto hanno dato risposta.
Tra le questioni riguardanti in modo più specifico il personale ATA la mobilitazione sostiene la richiesta di una diversa politica degli organici, l’istituzione di un organico funzionale di istituto; la cancellazione delle disposizioni che impediscono di sostituire gli assenti e lo sblocco del turn over; l’introduzione della figura dell’assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo; il bando dei concorsi per i Direttore dei Servizi Amministrativi; la ripresa dei processi di mobilità professionale interna; la fine delle ricorrenti disfunzioni del sistema informativo.
Per i docenti la mobilitazione è volta a rivendicare, anche ai fini di una piena salvaguardia della libertà di insegnamento, criteri trasparenti e oggettivi - definiti contrattualmente - per l’assegnazione alle scuole, una gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale, rifiutando una gestione verticistica del cosiddetto bonus, il sostegno e la promozione della collegialità come modello che può favorire la miglior qualità nella programmazione e nella gestione dell’offerta formativa. Tutto ciò in continuità con le azioni fin qui svolte per rimediare agli aspetti più dannosi della legge 107.
Per i dirigenti scolastici, oltre all’esigenza di un riallineamento retributivo rispetto al resto della dirigenza pubblica, si rivendica il superamento delle assurde differenze nel trattamento economico legate alle diverse modalità di reclutamento, la fine del sistematico ricorso alle reggenze, l’eliminazione di responsabilità improprie, il ripristino delle risorse i contratti regionali sul salario accessorio, la riconduzione alla contrattazione della mobilità e dei conferimenti di incarico."
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