Centrale Nucleare/ Zinzi: Audizione in Regione Campania per tenere alta l’attenzione
- ernesto genoni
- 31 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min
In merito alle problematiche sembra ancora paventate rispetto alla Centrale del Garigliano convocata l’audizione della III Commissione speciale, bonifiche, ecomafie per discutere dei rischi connessi all’attività di decommissioning della Centrale nucleare del Garigliano.
La centrale elettronucleare Garigliano, è notorio, è situata nel Comune di Sessa Aurunca (CE) e ha un unico reattore da 160 MW. La fase di costruzione inizia il 1º novembre 1959 su progetto dell'ingenere Riccardo Morandi dalla Società Elettronucleare Nazionale S.p.A.. La centrale ha iniziato l'attività commerciale dal 1º giugno 1964. Nel 1965 la proprietà della centrale fu assunta da Enel. Dopo circa 18 anni la centrale fu oggetto di un guasto a un generatore di vapore e, dopo aver valutato come antieconomici i costi della sua riparazione vista la poca vita residua dell'impianto, è stata disattivata definitivamente il 1º marzo 1982. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell'ambiente. Al fine di garantire le condizioni ambientali nel 1999 SOGIN è divenuta proprietaria dell'impianto con l'obiettivo di realizzare la bonifica del sito: allontanamento del combustibile nucleare, decontaminazione e smantellamento delle strutture e gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

“Un atto concreto – commenta Gianpiero Zinzi che presiede la commissione speciale della Regione - per rispondere alle legittime preoccupazioni dei cittadini e sciogliere tutti i dubbi relativi alle operazioni di smantellamento dell’impianto. La commissione che presiedo ha dimostrato sin dal primo giorno concretezza e tempestività nell’affrontare le problematiche del nostro territorio. Diamo così seguito alle segnalazioni dei cittadini di Sessa Aurunca che chiedono chiarezza sulle operazione di decommissioning del sito".
L’audizione è stata convocata per giovedì 9 giugno alle ore 12.30 (Sala riunioni al sesto piano, Isola F8 - Centro Direzionale) e fornirà l'occasione per chiarire i dubbi sollevati in merito alle dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
Il decommissioning nelle relazioni: Dopo il fermo della centrale, sono stati drenati tutti i circuiti idraulici del reattore e, successivamente all'allontanamento degli elementi di combustibile della centrale, è stata svuotata la piscina all'interno della quale erano custoditi. E ancora opere di recupero ambientale dal 2007 al 2010. Nel 2011 è stato avviato l'iter per il lancio della gara per la demolizione del camino. In attesa della sua conclusione, è stato aperto il cantiere per le predisposizioni degli impianti necessari per i successivi lavori di demolizione.
Nel dicembre 2012 SOGIN ha emesso i bandi di gara per: la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori di ripristino dei sistemi ausiliari dell'edificio reattore; la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori di smantellamento dei sistemi e componenti del ciclo termico dell'edificio turbina, compreso il ripristino dei sistemi ausiliari necessari alle operazioni di smantellamento, la fornitura delle apparecchiature per il trattamento dei materiali smantellati e l'alienazione dei materiali rilasciabili, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 15 dicembre; l'esecuzione dei lavori di scarifica e demolizione dell'attuale camino e realizzazione di un nuovo camino, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 28 dicembre. È stata completata la realizzazione del nuovo deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi e l'adeguamento a deposito temporaneo dell'edificio ex-diesel.
Nell'aprile del 2014 sono comparsi in rete alcuni articoli riferiti ai risultati di studi condotti all'inizio degli anni '80 in sede ENEA, CNEN e SIMP (Società italiana di Mineralogia e Petrologia).[9][10] Gli articoli rimandano agli "Atti del Convegno italo-francese di radioprotezione - Firenze 30 Maggio, 1 Giugno 1983", alla studio condotto in ambito ENEA dal titolo: “Influenza dei Fattori Geomorfologici sulla distribuzione dei Radionuclidi - Un esempio: dal M. Circeo al Volturno” (di A. Brondi, O. Ferretti, C. Papucci) e al "Rendiconto n.38 della Società italiana di Mineralogia e Petrologia"[11], che a sua volta si riferisce ai risultati delle ricerche ambientali condotte alla fine degli anni '70 dal CNEN.
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