Immigrazione/ Bloccano v.le Carlo III contro invasione di immigrati nei loro condomini. La reazione
- ernesto genoni
- 31 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min
San Nicola la Strada - I fenomeni legati alla socializzazione e alla coabitazione non sono uno scherzo da bambini, nè per quelli riferiti ad un rione, grosso o piccolo che sia, ne figuriamoci per un condominio. Tutti stipati, come sui barconi, a stretto contatto di gomito. Questo dovrebbe saperlo chi pensa di poter mettere insieme capre e cavoli, chi pensa, senza ragionare un po', di poter gestire, sans façon, emergenze sociali e civili come quella che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle. All'affannosa ricerca di una sospirata integrazione sociale che tarda a concretizzarsi. E così questa mattina una cinquantina di cittadini di San Nicola La Strada (Ce), hanno bloccato viale Carlo III. La protesta è scattata all’improvviso poiché, nei giorni scorsi, una settantina di migranti furono sistemati in un condominio, ubicato proprio in viale Carlo III, in cui risiedono una trentina di famiglie italiane. La cosa che ha spinto ulteriormente le famiglie a manifestare la loro rabbia è la consapevolezza di nuovi arrivi nei prossimi giorni di altri 150 immigrati. Il sindacato di polizia Coisp ha manifestato la propria solidarietà alle famiglie coinvolte da queste assurde vicende .

“Chi amministra il Paese deve trovare il coraggio e la forza di ammettere la propria assoluta incompetenza ed incapacità nella gestione del fenomeno dell’immigrazione di massa.” Si parla di organizzare e garantire potenziale umano sia che essi siano cittadini italiani che extracomunitari. Queste le parole del Segretario Generale del sindacato di polizia Coisp Franco Maccari che denunciano una mancata razionalità nelle scelte che vengono effettuate a tutti i costi anche sapendo di creare dei conflitti coabitativi che spesso si concretizzano in reati gravissimi, e che impongono alle Forze dell’Ordine di accorrere di qua e di là per arginarli, nonché di fare un lavoro assolutamente titanico nel disperato tentativo di tenere sotto controllo una bomba pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Il dovere di solidarietà impone di fare quanto necessario perché chi opera nel settore dell’immigrazione, come anche tutti gli altri cittadini, non debba pagare il prezzo dell’approssimazione e del menefreghismo di chi governa un sistema fallimentare in cui la disperazione di molti è la moneta che alimenta il business di pochi, mentre intanto tutti gli altri perdono diritti, dignità e salute”.
Sul posto giungeva il segretario regionale del Coisp Giuseppe Raimondi per verificare di persona la situazione. “A queste famiglie va la nostra vicinanza, ne condivido le legittime preoccupazioni che non dovranno essere sottovalutate sotto il profilo di sicurezza, però, comprendendo le loro angosce , non possiamo esimerci dal chiedere il rispetto delle regole che valgono per tutti specie se si è cittadini italiani.
Come cittadino sono stanco e stufo di dover assistere quasi inerme a queste assurde situazioni, mentre come rappresentante sindacale chiedo alle Istituzioni competenti, Sindaci compresi, che hanno l’obbligo di garantire la nostra sicurezza, di intervenire e trovare tempestivamente una diversa soluzione.
La Questura a stento riesce ad assicurare una volante fissa tutti i giorni e molte volte ci si affida ai sacrifici dei poliziotti i quali, oltre a svolgere il lavoro nei propri uffici, vengono impiegati anche per garantire l'ordine e sicurezza pubblica. Le nostre mogli, sorelle, mamme ed i nostri figli non possono e non devono vivere con l'angoscia nella propria patria. Chi ha il compito di garantire la sicurezza, in tutti gli ambiti, deve intervenire immediatamente ”.
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