Regioni/ Lavoro facile a tutti. Scoperta organizzazione clandestina
- ernesto genoni
- 8 giu 2016
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All’alba odierna la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Ancona, nell’ambito dell’operazione “Easy Job”, hanno eseguito tre provvedimenti cautelari personali emessi dal GIP del Tribunale di Ancona, dr. Carlo CIMINI, nei confronti di tre soggetti dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed alla truffa ai danni dello Stato, che ha consentito l’ingresso ovvero la permanenza illecita nel territorio nazionale, di quasi 400 soggetti extra-comunitari, nonché causato un danno alle casse dell’Erario pari a circa 650.000 euro. La complessa ed articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona nella persona del sostituto Procuratore dr. Ruggiero DICUONZO, nasce dal ricongiungimento in un unico procedimento penale di due distinte indagini intraprese dal Commissariato della PS e dalla Tenenza G. di F. entrambi alla sede di Fabriano, l’una in materia di immigrazione clandestina, l’altra in materia di truffa ai danni dello Stato.

Si erano registrati, presso il citato Commissariato, “anomali” flussi di cittadini extracomunitari che, per rinnovare ovvero ottenere il proprio permesso di soggiorno, presentavano buste paga emesse da poche e ben individuate aziende.
Allo stesso tempo, le fiamme gialle indagavano, su segnalazione dell’INPS, in merito ad un “anomalo” flusso di richieste di indennità di disoccupazione provenienti da cittadini, extracomunitari e non, che erano stati assunti solo poco tempo prima e sempre dalle stesse aziende.
Una volta maturati i requisiti di legge e, comunque, poco tempo dopo l’assunzione, i soggetti venivano licenziati e presentavano domanda per il riconoscimento delle indennità di disoccupazione. Di tale meccanismo si sono avvalsi anche alcuni cittadini italiani al fine di usufruire indebitamente delle predette indennità.
Il danno patito dalle casse dello Stato, ricostruito anche grazie alla preziosa collaborazione del personale dell’INPS, ammonta a circa 650.000 euro, con riferimento alle indennità di disoccupazione illecitamente erogate, mentre ammontano ad oltre 1 milione di euro i contributi mai versati ed indebitamente riconosciuti a seguito dei contratti di lavoro fittizi.
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