DAP - Amministrazione Penitenziaria/ Affollamento penitenziario e lavoro in carcere
- ernesto genoni
- 27 giu 2016
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Roma - Nel comunicato stampa giunto in redazione, l’intervento del Capo del DAP alla 21° Conferenza dei Direttori di Amministrazioni Penitenziarie e di Probation (CDPPS) del Consiglio d’Europa. Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo (nella foto) è intervenuto alla prima sessione plenaria della 21° Conferenza dei Direttori di Amministrazioni Penitenziarie e di Probation (CDPPS) del Consiglio d’Europa, che si è svolta a Zaandam, in Olanda.

Il sovraffollamento penitenziario, il coinvolgimento della comunità nell’opera di reinserimento sociale e lavorativo degli autori di reato e la cura dei figli dei detenuti sono stati tra i principali temi affrontati dalla conferenza, dedicata alla “Partecipazione della comunità nel lavoro in carcere ed in area penale esterna”.
In esito all’intervento del Capo del DAP, il Presidente del PC-CP (Comitato Europeo per la Cooperazione Penologica del Consiglio d’Europa) Vivian Gerain, Direttore del Probation irlandese, ha segnalato che l’Italia “ci ha mostrato cosa si può fare ed i risultati positivi che si possono raggiungere, quando si individuano e si affrontano frontalmente i problemi che ci si presentano. Ci ha dato alcuni esempi illuminanti di sviluppi positivi nell’adattamento e nella gestione delle carceri, ed anche di programmi per il lavoro dei detenuti”. Già nei loro discorsi introduttivi Philippe Boillat, Direttore Generale della Direzione Generale per i Diritti Umani e lo Stato di Diritto del Consiglio d’Europa, e Mykola Gnatovskyy, Presidente del Comitato Europeo per la prevenzione della Tortura (CPT), avevano annunciato le loro aspettative per il discorso che Il Capo del DAP avrebbe tenuto nella prima sessione plenaria.
Apprezzamenti sono stati espressi da Lucy Gampell, Presidente della ONG internazionale Children Of Prisoners Europe (COPE) per il Memorandum di intesa siglato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, dalla ONG Bambini senza sbarre e dal Garante per i Diritti dell’Infanzia, presentato come prassi di eccellenza a livello internazionale.
Il sistema delle cooperative sociali largamente diffuse in Italia è stato citato dalla professoressa Beth Weaver, docente universitario di Servizio Sociale presso l’Università di Glasgow, come buona prassi per il reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, in particolare di detenuti, ex-detenuti e autori di reato in genere.
L’Italia ha ricevuto pubblico apprezzamento innanzitutto per gli sforzi compiuti nell’adesione alle richieste della Corte Europea dei Diritti Umani in tema di contrasto al sovraffollamento carcerario e di miglioramento delle condizioni detentive in generale. Il Capo del Dipartimento ha ribadito, tra l’altro, l’impegno profuso dall’Amministrazione Penitenziaria nell’utilizzo dei fondi di Cassa Ammende per il finanziamento di progetti di ristrutturazione edilizia degli istituti penitenziari e benessere detentivo.
Le autorità presenti hanno espresso condivisione sull’utilizzo di un parametro unico europeo di misurazione degli spazi detentivi.
Santi Consolo ha ribadito l’importanza di dare maggiore impulso agli accordi bilaterali in tema di esecuzione delle sentenze penali di condanna nei paesi d’origine, evidenziando che l’Italia, in adesione alla Convenzione di Strasburgo del 21 marzo 1983 e alla Decisione quadro 909/2008 GAI, ha sottoscritto gli accordi bilaterali con Albania e Romania e risulta in corso di definizione un accordo in materia tra Italia e Marocco.
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