Detenzione Genitoriale/ Carceri e Telefono Azzurro rinnovano oggi protocollo di intesa
- ernesto genoni
- 6 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min
"Il progetto Bambini e Carcere ha l’obiettivo di favorire il rapporto dei minori con i genitori detenuti, anche in un contesto come la realtà carceraria spesso difficile da comprendere, soprattutto per un bambino”, ha commentato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e Docente di Neuropsichiatria Infantile, “Il Protocollo rafforza l’impegno del Ministero della Giustizia a fianco dei bambini e delle famiglie dei detenuti. Telefono Azzurro si impegna quotidianamente al fianco di minori e genitori in carcere, da oltre 20 anni, in istituti penitenziari di tutta Italia, intervenendo in prima persona - durante e dopo il carcere – per contribuire a ricostruire un tessuto sociale e familiare lacerato. Un progetto che intende mettere in pratica il principio sancito dall’articolo 9 della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia secondo cui <<il bambino i cui genitori, o uno dei due, si trovano in stato di detenzione, deve poter mantenere con loro dei contatti appropriati>>”.

Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo - ci informa - e il Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo hanno sottoscritto oggi il rinnovo del protocollo di intesa per la tutela e la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti coinvolti in situazioni di detenzione genitoriale. L’intesa conferma e rafforza il precedente protocollo già siglato nel 2013 dal Ministro della Giustizia e dal Presidente di Telefono Azzurro.
Il progetto “Bambini e Carcere”, nato nel 1993 dall’impegno dei volontari diTelefono Azzurro e reso possibile grazie alla collaborazione con ilDipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia è alla base dell’accordo che è stato rinnovato oggi. Sono stati oltre 10.000 i bambini e i ragazzi seguiti nel 2015 dalle attività del progetto, attraverso la costante presenza di 224 volontari adeguatamente formati e preparati, in 18 carceri in tutta Italia.
Il progetto si muove in due direzioni: la fase del “Nido” che consente ai bambini di trascorrere i primi anni (0-6) con la mamma in carcere in una situazione affettiva, logistica ed organizzativa a misura di bambino, e la “Ludoteca” per attenuare l’impatto con la dura realtà carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto.
Tutte le attività dei volontari sono finalizzate a creare un clima sereno e accogliente per il minore: per i più piccoli, l’obiettivo è di facilitare il rapporto con la mamma e rendere meno traumatica la convivenza in una struttura penitenziaria. Con le attività nella Ludoteca, invece, si cerca di allentare la tensione precedente all’incontro del bambino con il genitore detenuto. I volontari, in questo contesto, avviano attività che permettono a genitori e figli di essere i veri protagonisti: giochi, laboratori, animazione e assistenza, con l’unico obiettivo di tutelare la crescita psico-affettiva del minore e garantire un ambiente sereno per la coltivazione del rapporto con i genitori.
Parallelamente a queste attività, i volontari si impegnano anche a costruire momenti di confronto con i genitori detenuti volti a far comprendere loro le finalità del progetto, ovvero il recupero degli affetti familiari, attraverso “gruppi di parola”, momenti di condivisione di esperienze e emozioni, laboratori di scrittura e colloqui individuali.
Santi Consolo ha sottolineato l’importante e qualificato contributo offerto dai volontari di Telefono Azzurro a sostegno della genitorialità delle persone detenute e dello sviluppo psico-fisico dei bambini e ha fatto il punto sulla presenza dei minori ospitati nelle sezioni nido e negli istituti a custodia attenuata per detenute madri: “Il nostro impegno è rivolto a far sì che agli ICAM attivi a Milano, Torino, Venezia e Senorbì-Cagliari, che ospitano 26 bambini sui complessivi 43 che vivono con le mamme detenute, se ne possano aggiungere altri, tra i quali quello di Roma. Per migliorare il rapporto tra genitori detenuti e figli il DAP è fortemente impegnato nella realizzazione delle aree verdi in tutti gli istituti. Bisogna tutelate il diritto alla genitorialità e le condizioni in cui questi incontri si svolgono. Bella la sensibilità e l’attenzione di tutti gli operatori che migliora grazie alla collaborazione più che ventennale di Telefono Azzurro; risorsa preziosa che sono lieto di confermare con la sigla del nuovo protocollo d’intesa.”
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