Sequestro preventivo all'Anfiteatro. Per il manufatto non richiesta né rilasciata autorizzazione
- ernesto genoni
- 8 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
S.Maria Capua Vetere - Il grave quadro indiziarlo, attentamente valutato dall’organo inquirente, risultava pienamente confermato dalla relazione redatta dal consulente tecnico immediatamente nominato dall’Ufficio di Procura; l’analicità della stessa ha permesso di appurare che per la realizzazione del manufatto integrativo alcuna autorizzazione Paesaggistica era stata richiesta né, tantomeno rilasciata.

Gli ufficiali del Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza disposto dalla Procura della Repubblica nei confronti di un uomo residente in Santa Maria Capua Vetere, in qualità di rappresentante legale di attività di ristorazione; ritenuto responsabile della illecita realizzazione di un manufatto edilizio sito all’interno dell’area archeologica dell’Anfiteatro Romano, in Santa Maria Capua Vetere (nello specifico una struttura in carpenteria di legno, in forma due telai longitudinali a cinque campate, su un’unica navata a doppia falda, per dimensioni in stima di 18 metri x 10 metri quadrati circa e superficie di 180 mq, integrativa rispetto a quella già ivi esistente) in violazione delle norme dettate in materia di tutela paesaggisti. ed urbanistica, rendendo pregiudizio ai valori archeologici oggetto di protezione.

L’attività investigativa, articolatasi attraverso tempestiva attività di polizia giudiziaria, consentiva di riscontrare dapprima l’esistenza del predetto manufatto e successivamente la totale mancanza di qualsivoglia atto autorizzativo da parte della Soprintendenza e/o del locale Ufficio tecnico.

L’area indicata, infatti, risulta oggetto di declaratoria di vincolo archeologico da ciò consegue che l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere, ai sensi dell’art. 21, comma 4 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) ed in quanto subordinata ad autorizzazione del Soprintendente, prevede un iter burocratico – amministrativo diverso rispetto a quello riservato all’edilizia privata. A tal proposito, infatti, ai sensi dell’art. 146 D.Lgs. 42/2004, sussiste un obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi che s’intenda intraprendere, correlato della prescritta documentazione ed astenersi dall’avviare i lavori fino a quando non venga ottenuto il citato atto autorizzativo. Le indagini ancora in corso permetteranno di far luce su ulteriori aspetti della complessa vicenda.
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