Scuola/ Al liceo Pizzi si incatenano i genitori. La Provincia non interviene.
- ernesto genoni
- 20 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Capua - "Tante chiacchiere ma niente fatti". Così in un coro unanime la protesta di una cinquantina di genitori che questa mattina si sono incatenati ai cancelli della scuola per far ribaltare le loro richieste di aiuto a chi di dovere. La Provincia, si sà, ha in cura le strutture degli Istituti di scuola superiore. "Tante promesse, mapoi?" Il presidente della Provincia Di Costanzo aveva spiegato che era solo questione di tempo, e che dopo l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, gli interventi sarebbero stati fatti.
LA CRONACA
Danni strutturali all'edificio scolastico capuano, uno dei più antichi. Continua la situazione di precarietà all'Istituto Pizzi di Capua a seguito del cedimento del solaio in una classe avvenuto, fortunatamente, un puro caso, senza alcun danno a persone, a metà maggio scorso, episodio che, vista la pericolosità e la precarietà delle strutture, obbligò i tecnici inviati della Provincia a rendere inagibile quasi il 50 per cento delle aule tra primo e secondo piano: circa trenta classi su sessanta. A rischio la riapertura per il nuovo anno scolastico dice Carafa. In queste condizioni davvero è improponibile pensare alla riapertura dell'Istituto per il nuovo anno scolastico. Enormi le difficoltà di svolgimento didattico che hanno fatto seguito da allora a tali restringimenti abitativi, a causa, del crollo del solaio di un'aula che si ipotizza avvenuto a causa dei forti acquazzoni di quel maggio. E il dirigente Enrico Carafa, visto i ritardi della Provincia, a porre rimedio a tale incresciosa situazione strutturale, pone il problema a quanti di competenza.

E dice: "Dopo oltre due mesi dal fatto, i lavori non sono iniziati né sono in programma da parte della Provincia. I tecnici dell'Ente hanno sempre tergiversato a causa di problemi di natura finanziaria. Ma il tempo stringe, per il prossimo anno avremo 1600 studenti, di cui quasi 400 iscritti al primo anno divisi in 66 classi di cui, al momento, disponibili solo 28. Con tale situazione non potremmo garantire il regolare avvio dell'anno scolastico. Si dovrebbe infatti effettuare una turnazione tale da vanificare la validità dell'anno scolastico, con i ragazzi che entrerebbero a scuola ogni tre giorni." Addirittura i genitori degli alunni si sono detti, in massima parte, disponibili a cacciare di tasca loro i soldi necessari fino ad una somma di 100 euro a testa. Ma forse la procedura - dice Carafa - non sarebbe tollerabile e renderebbe l'operazione non attuabile.
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