Scuola/ Sicurezza degli edifici. Di Costanzo passa la mano al Prefetto. Mancano Fondi e certificazio
- ernesto genoni
- 24 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Caserta - Dalla infuocata situazione del Pizzi di Capua la questione sulla sicurezza degli istituti scolastici si allarga a tutta la provincia. Le richieste di interventi sonno tutte immancabilmente rivolte al presidente Di Costanzo che non sa a chi rivolgersi. Sta di fatto che con questi chiari di luna il prossimo anno scolastico si presenta incerto e burrascoso. Si parla di incapacità di assicurare i diritti scolastici ai giovani cittadini. La Provincia non ha il potere economico di far fronte alle legittime richieste di intervento inoltrate incessantemente in questo mese dai dirigenti scolastici e gira le richieste a chi maggiore di grado. C'é il rischio reale di dover chiudere gli istituti secondari superiori per mancanza di fondi e certificazioni queste le voci di corridoio. La Provincia non può in nessun modo operare per l’adeguamento dei 98 edifici che ospitano istituzioni scolastiche di istruzione secondarie superiori.

Per domani mattina convocata una riunione ad hoc con i dirigenti scolastici alla Provincia per discutere della questione. Intanto di forte impatto e scalpore la lettera inviata dal presidente Di Costanzo al Prefetto di Caserta. Nella missiva Di Costanzo chiede a chiare lettere la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per assumere ogni iniziativa a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. Una estrema ratio del presidente della Provicnia che non ha altre possibilità di risoluzione.
Ai sensi dell'art. 20 della legge 1º aprile 1981 n. 121, il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica è presieduto dal prefetto ed è composto: dal questore; dal sindaco del comune capoluogo di provincia; dal presidente della provincia; dai comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato;dai sindaci degli altri comuni interessati, quando devono trattarsi questioni riferibili ai rispettivi ambiti territoriali.
Il prefetto può chiamare a partecipare alle sedute del comitato le autorità locali di pubblica sicurezza e i responsabili delle amministrazioni dello Stato e degli enti locali interessati ai problemi da trattare, nonché, d'intesa con il procuratore della Repubblica competente, componenti dell'ordine giudiziario.
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