Caceri/ Fase sperimentale per la Telemedicina con i servizi sanitari territoriali. Soddisfatti i det
- ernesto genoni
- 17 ago 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Parte la convenzione tra i maggiori soggetti deputati a garantire il servizio con il plauso dei dirigenti di struttura carcerarie della Campania. Si apre in questi caldi giorni un nuovo dibattito quello sulla telemedicina nel sistema carcerario italiano. Il passaggio delle competenze sanitarie dalla Autorità Penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale ha determinato una serie di problematiche logistiche, oltre che sanitarie, molto diverse da quelle che quotidianamente vengono gestite sul territorio o all’interno degli Ospedali. La Telemedicina consente pertanto di rilevare e trasmettere informazioni mediche e di fornire servizi medici a distanza utilizzando innovative tecnologie biomediche associate ai moderni sistemi di telecomunicazione. Si parla negli ambienti di garantire i vantaggi di servizi sanitari territoriali tramite collegamenti informatici. Una convenzione che pone le basi per un nuovo servizio di medicina penitenziaria attraverso la telemedicina in grado di assicurare alle persone detenute il corretto, efficace e tempestivo accesso ai servizi sanitari territoriali. La telemedicina in ambito penitenziario fornisce strumenti moderni per la tutela della salute del paziente – detenuto, coniugando l’obiettivo della qualità della cura con una significativa riduzione della spesa (traduzioni e piantonamenti del paziente/detenuto nei luoghi di cura o di accertamento clinico, ecc.).

In data odierna - il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, la Direzione Generale Sistemi Informativi e Automatizzati del Ministero della Giustizia e Federsanità ANCI - hanno sottoscritto la “Convenzione per l'integrazione socio-sanitaria e per la realizzazione all'interno del Servizio Sanitario Nazionale di una piattaforma informatica di trasmissione dei dati sanitari delle persone detenute per la gestione di un servizio di telemedicina in ambito carcerario (adulti e minorenni)”.
Il progetto è mirato, come richiesto dal Capo del DAP Santi Consolo, a realizzare nell’immediato il fascicolo sanitario elettronico del detenuto (acquisizione e manutenzione delle informazioni cliniche del detenuto) provenienti da fonti differenti (anagrafe detenuti, digitalizzazione di documenti sanitari, ecc.).
La circolazione di suddette informazioni all’interno delle strutture sanitarie territoriali avverrà in sicurezza attraverso la realizzazione di una infrastruttura di integrazione (piattaforma di interoperabilità tra i sistemi).
Su queste basi, potranno essere implementate regole, protocolli, apparati e sistemi in grado di provvedere almeno ai servizi base di telemedicina (tutte le prestazioni sanitarie primarie in modo rapido, sicuro ed efficiente, 24 ore su 24: emergenze e guardia medica, contatto immediato o prenotazione di appuntamento con il medico di medicina generale).
In prospettiva il sistema prevede l’accesso alle prestazioni specialistiche (prenotazione degli esami diagnostici e visite specialistiche, consultazioni, ecc.) e monitoraggio a distanza, vale a dire il telecontrollo dei valori patologici del paziente detenuto (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, ossimetria, peso, glicemia, ecc.).
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